La generazione odierna di bambini e adolescenti è circondata e immersa in un ambiente digitale e la loro curiosità nei confronti delle tecnologie digitali (smartphone, tablet, personal computer, televisione e videogiochi) inizia in età sempre più precoce. Nonostante si tratti di un fenomeno recente, le cui implicazioni non sono state ancora completamente valutate, esistono evidenze sufficienti per giustificare preoccupazione ed attenzione riguardo al loro utilizzo nei primi anni di vita1.

Come è ben noto, il cervello dei bambini è estremamente plastico e quindi sia i rischi che i benefici derivanti da qualsiasi esposizione ambientale sono massimizzati.

Quando la televisione, lo smartphone e il tablet vengono usati in modo appropriato e condiviso con i genitori, sono utili per il divertimento, lo svago e lo sviluppo di alcune competenze (coordinazione viso-motoria, creatività e capacità di problem solving). Tali benefici sono tuttavia molto limitati al di sotto dei due anni, età in cui le interazioni dirette con i genitori e con il mondo esterno sono fondamentali e indispensabili al fine di garantire un sano sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.

Ciononostante numerosi studi longitudinali hanno evidenziato come l’eccessivo l’utilizzo dei media ha contribuito negli ultimi anni ad un aumento dei casi di obesità, conseguente all’immobilità, alla comparsa di disturbi del sonno e disturbi socio-emozionali, quali comportamenti aggressivi, ansia irritabilità, ridotte flessibilità mentali ed empatia.

Più nello specifico, un ampio studio internazionale condotto su quasi 300.000 bambini e adolescenti, ha messo in evidenza come il solo guardare la TV da 1 a 3 ore al giorno ha portato a un considerevole aumento del rischio di obesità dal 10% al 27%2.

L’alterazione del ritmo sonno veglia e della qualità del sonno è dovuta principalmente alla sovraeccitazione del cervello, dato dalle immagini in rapida sequenza, e dalla soppressione della secrezione di melatonina endogena causata dalla luce emessa3.

La luce visibile sincronizza l’orologio biologico umano nei nuclei soprachiasmatici dell’ipotalamo con il ciclo solare di 24 ore. Le lunghezze d’onda corte, percepite come colore blu, sono il più forte agente di sincronizzazione per il sistema circadiano e il loro effetto, benefico o malefico che sia dipende non solo dalla composizione spettrale della luce, ma anche dai tempi di esposizione e dalla sua intensità.

Mentre l’esposizione alla luce blu durante il giorno si è dimostrata superiore ad altre lunghezze d’onda nel migliorare le risposte nelle cortecce frontale e parietale sinistra (i soggetti sperimentali hanno avuto tempi di reazione uditiva più rapidi e minori perdite di attenzione), l’esposizione cronica alla luce blu a bassa intensità prima di coricarsi può avere serie implicazioni sulla qualità del sonno, sull’interruzione e il disallineamento del ritmo sonno-veglia circadiano che se cronico può portare a malattie psichiatriche e neurodegenerative4.

Come già detto la luce nello spettro blu, come la luce prodotta da uno smartphone, può sopprimere la produzione di melatonina endogena normalmente prodotta dell’epifisi, portando a una diminuzione della sonnolenza, difficoltà ad iniziare il sonno e un sonno non ristoratore con conseguente sonnolenza mattutina. Inoltre, le attività avvincenti durante l’uso dello smartphone possono comportare una stimolazione controproducente per la preparazione al sonno. Limitare l’uso di TV e computer prima di coricarsi è comunemente raccomandato come parte importante di una buona igiene del sonno5.

Non dimentichiamoci inoltre del rischio della dipendenza digitale, considerata oggi come una delle dipendenze più comuni tra gli adolescenti, e dei contenuti illeciti. Molti ragazzi (più del 50% in una recente ricerca effettuata nel Nord Italia) tengono il cellulare acceso 24 ore su 24. Lo studio Net Children Go Mobile, progettato dalla Commissione europea per valutare le modalità di utilizzo di Internet da parte di un campione di ragazzi di età compresa tra 9 e 16 anni, ha messo in evidenza che più del 60% ha un profilo su un social network, (nel 32% dei casi completamente pubblico) e che il 6% si è sentito turbato da qualche esperienza online6.

Le attuali linee guida dell’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomandano quindi di limitare il più possibile l’uso di apparecchi elettronici per i bambini al di sotto dei due anni mentre, per i bambini di età superiore, il tempo trascorso davanti a video terminali non dovrebbe superare le due ore al giorno.

Da questo insieme di conoscenze, sia pure ancora incomplete e in evoluzione, si evince come sia importante preoccuparsi di ciò che accade ai nostri bambini che trascorrono sempre più tempo davanti ad uno schermo. Fondamentale è il ruolo di operatori sanitari, educatori ed insegnanti che devono fornire informazioni e consigli sull’utilizzo dei videoterminali a partire dai primi mesi di vita.

Messaggio per voi genitori:

Date il buon esempio limitando l’uso dei dispositivi digitali (e della tv!) quando siete assieme ai vostri bambini. Evitate in particolare di utilizzarli a tavola e di farne uso per far stare buoni i bambini.

Ricordate che l’uso eccessivo e troppo precoce dei dispositivi digitali può limitare le interazioni di qualità in famiglia e che l’ascolto della voce dei genitori, la lettura condivisa, il gioco, l’ascolto della musica favoriscono lo sviluppo del cervello del bambino nel suo insieme e stimolano funzioni quali l’attenzione, il linguaggio, la creatività molto più di quanto possano fare i dispositivi digitali.

Limitate il tempo che i vostri bambini passano davanti agli schermi, sia quelli piccoli degli smartphone che quelli grandi dei computer e della tv, evitandone l’uso al di sotto dei due anni.

Ricordate che stare molto tempo fermi di fronte a uno schermo comporta a lungo andare tutti i rischi per la salute connessi all’immobilità: malattie cardiovascolari, obesità, diabete di tipo 2, disturbi osteoarticolari, disturbi visivi. Lasciare il cellulare acceso in vicinanza (ad esempio sul comodino durante la notte) può esporre ai rischi derivanti dall’esposizione a onde elettromagnetiche e disturba il sonno.

Scegliere programmi, videogiochi o app di qualità e adatti all’età

Ricordate che esistono programmi televisivi educativi e di qualità che possono suscitare l’interesse e le domande dei bambini, e che alcuni videogiochi e applicazioni sono utili allo sviluppo cognitivo e possono favorire l’apprendimento. Al contrario, videogiochi violenti possono essere causa di irritabilità e facilitare comportamenti aggressivi. Per la selezione dei videogiochi e delle app adatte alla fascia d’età del bambino si possono seguire le indicazioni fornite dallo standard europeo PEGI (che indica l’età minima consigliata per l’utilizzo e segnala la presenza di un gioco privo di contenuti violenti e immagini o linguaggi inadatti ai più piccoli).

Dott. Trettene Adolfo

Bibliografia:

  1. Valeria Balbinot, Giacomo Toffol, Giorgio Tamburlini: Digital technologies and young children: A survey on their use in the first years of life
  2. Braithwaite , Stewart AW, Hancox RJ, Beasley R, Murphy R, Mitchell EA; ISAAC Phase Three Study Group. The worldwide association between television viewing and obesity in children and adolescents: cross sectional study. PLoS One. 2013;8(9):e74263
  3. Michelle M. Garrison PhD, Kimberly Liekweg, BA, and Dimitri A. Christakis, MD, MPH. Media Use and Child Sleep: The Impact of Content, Timing, and Environment 2011 Jul; 128(1): 29–35.
  4. Wahl S, Engelhardt M, Schaupp P, Lappe C, Ivanov IV. The inner clock-Blue light sets the human rhythm. J Biophotonics. 2019 Dec;12(12):e201900102. doi: 10.1002/jbio.201900102. Epub 2019 Sep 2
  5. Christensen M. A., Bettencourt L., Kaye L., Moturu S. T., Nguyen K. T., Olgin J. E., Pletcher M. J., Marcus G. M., Direct Measurements of Smartphone ScreenTime: Relationships with Demographics and Sleep PLoS One 2016, 11(11), e0165331
  6. Mascheroni G, Ólafsson K. Net Children Go Mobile: il report italiano. Milano: OssCom, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015.
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